1 (rif. generalmente a un nome, a una parola, a una risposta e sim.) sapere qlco ma non riuscire sul momento a ricordarlo e quindi a formularlo avendo però l’impressione di averlo ben chiaro nella testa e di poterlo riportare alla memoria da un momento all’altro, cfr.:
(gewöhnlich auf einen Namen, ein Wort oder eine best. Antwort u. Ä. bezogen) etw. zwar wissen, sich momentan aber nicht daran erinnern bzw. es nicht verbalisieren können, obwohl man das Gefühl hat, es parat zu haben und von einem Moment auf den anderen ins Gedächtnis rufen zu können, vgl,:
Quelli bruni e corposi di Sabrina Ferilli invece sono capelli tutti suoi. Ma il peso della chioma a volte le rallenta il pensiero. Come quando, davanti a Giorgio Albertazzi, la divina di Fiano si è incantata: «Oddio come ti chiami? Aspetta aspetta, ce l'ho sulla punta della lingua». (CORIS)
Siamo in pieno periodo di esami orali e può accadere a uno studente di non sapere rispondere a una domanda, ma di avere la soluzione giusta sulla punta della lingua. È solo un vuoto di memoria? Ecco un difetto che la psicologia ha affrontato provando a offrirci delle risposte adeguate. (La Repubblica)
[…] alternava aneddoti datati e osservazioni illuminanti a laboriosi vuoti di memoria. […]" Quel film in cui si parla di un pesce, anzi d'un cetaceo. Ce l'hosulla punta della lingua ... Bene, giusto, Moby Dick". L'età c’era, l’uomo era provato, eppure mi piace pensare che si trattasse di una smemoratezza voluta. (La Repubblica) [cfr. anche CORIS 14, 16, La Repubblica 1, itTenTen 10, 14]
2 essere sul punto di pronunciare qlco o avere il [forte] desiderio di farlo [ma trattenersi dal farlo per ragioni di varia natura, molto spesso per prudenza], cfr.:
im Begriff sein, etw. auszudrücken oder den Wunsch hegen, es zu tun [, sich aber aus verschiedenen Gründen, meist aus Vorsicht, zurückhalten], vgl..:
Wanda Debec sentì di aver finalmente toccato il fondo. Il mondo e il suo futuro le si illuminarono in un modo che era quasi magico. Si stava girando verso di lui con le parole Voglio divorziare sulla punta della lingua, quando arrivarono al confine tra Motton e Chester's Mill e urtarono la barriera. (CORIS)
ti posso fare una domanda? è da tanto che ce l'ho sulla punta della lingua… ma se questa città ti fa così tanta pena, se il nord ti rende così tanto orgoglioso…ma che ce stai a fa' ancora qui?!? (PAISÀ)
Craxi parla oggi. Ma sin da ieri ha fatto sapere di approvare la posizione del presidente del Consiglio. Per rispetto del Parlamento non posso fare dichiarazioni che ho peraltro sulla punta della lingua. (La Repubblica) [cfr. anche CORIS 15, La Repubblica 3, itTenTen 1, 11, 22]
■ (a volte più specificamente)avere una risposta pronta o reagire con tempismo, cfr.:
(bisweilen noch spezifischer) immer eine Antwort parat haben oder prompt reagieren, vgl.:
Alla domanda sul numero di ingressi di rumeni in Italia dal 1° gennaio 2007 Valium ha risposto: "Nobody knows" (Non lo sa nessuno). Prodi risponde invece benissimo sul numero delle aziende italiane che hanno investito in Romania. Lo ha sulla punta della lingua: 22.000 imprese italiane che danno lavoro a 600.000 rumeni. (CORIS) [cfr. anche CORIS 6, 9, itTenTen 12, 18]
memoria
- Il sintagma preposizionale sulla punta della lingua mostra una cerata autonomia d’uso. Possibili sono infatti varianti con verbi dal significato non idiomatico che definiscono di volta in volta il significato della locuzione. Possibili sono p.es. le varianti con i verbi tenere (cfr. itTenTen 7), rimanere o restare (in riferimento a qualcosa che non viene detto, pronunciato o ricordato, cfr. CORIS 13, La Repubblica 12, itTenTen 5, 6) e venire (in riferimento a qualcosa che – all’improvviso – si desidera esprimere, cfr. CORIS 11, itTenTen 4).
- Possibile è inoltre l’uso del sintagma preposizionale sulla punta della lingua senza verbo finito, cfr.:
"Qualche testa l'hai staccata?" domanda Galerio."A morsi, dico." "Anche tuo fratello a scuola era così. Il vecchio Giordano. Sempre con la parolina giusta sulla punta della lingua." (CORIS) [cfr. anche CORIS 7, itTenTen 8] - Anche la variante avere qlco sulla punta delle labbra è possibile anche se non molto diffusa, cfr.:
Da qualche anno tutte le signore e signorine italiane alle prese con il restyling della casa hanno sulla punta delle labbra la parole [sic!] "shabby". Country, chic, provenzale... ma shabby! […] Lo shabby è una forma di interior design dove arredi e complementi sono scelti per il loro appeal "romanticamente datato" […]. (itTenTen)
- qualcuno1averequalcosa2 sulla punta della lingua, cfr.:
Per tutto il tempo Elena cercò di evocare il Potere. Era un Potere che non aveva mai usato prima, ma aveva(1)il suo nome2 sulla punta della lingua. Quello che non riusciva a sentire, e che non poteva provocare, era una connessione fra le parole e il Potere. Non valgo niente come eroina, pensò […]. (CORIS)
N.B.: il complemento oggetto può essere talvolta posposto al fraseologismo, cfr. La Repubblica 11, 14
- qualcosa1essere/stare sulla punta della lingua, cfr.:
Per uno come me che non ha avuto la possibilità di crearmi [sic!] un esteso dizionario personale, è molto difficoltoso trovare le parole giuste descrivere gli stati d'animo e le emozioni, tanto che spesso sono costretto a fermarmi in attesa di sbloccare il vocabolo che1 è lì... sulla punta della lingua ...! (CORIS)
In combinazione con il fraseologismo vengono spesso usati complementi di tempo come da tempo (cfr. La Repubblica 3), da un po’ (cfr. La Repubblica 4), sempre (cfr. La Repubblica 11)
La locuzione è molto spesso contenuta all’interno di frasi relative, cfr.:
Craxi parla oggi. Ma sin da ieri ha fatto sapere di approvare la posizione del presidente del Consiglio. Per rispetto del Parlamento non posso fare dichiarazioni che ho peraltro sulla punta della lingua. (La Repubblica) [cfr. anche CORIS 12, La Repubblica 3, 4, 7, itTenTen 11]
- Aussagesatz :
comune
Significato 1:
- parole, cfr. itTenTen 2, 10, 15, 21
- nomi di persona (cfr. CORIS 5, 14, La Repubblica 1, 14), di città (cfr. CORIS 16), di film (cfr. La Repubblica 16), di canzoni (cfr. itTenTen 16), ecc.
- risposte a interrogazioni scolastiche, cfr. La Repubblica 8, 10
Significato 2:
- domande provocatorie o scomode, cfr. PAISÀ 1, La Repubblica 4, itTenTen 19, 22
- affermazioni scomode, cfr. CORIS 10, 11, La Repubblica 7
- argomenti (cfr. La Repubblica 3) o domande (cfr. itTenTen 11) delicate, comunicazione di stati d’animo, cfr. CORIS 9
- insulti, cfr. itTenTen 3
- (con rif. a se stessi o ad altri) osservare che si è sul punto di pronunciare qlco o si ha il [forte] desiderio di farlo [ma ci si trattiene dal farlo per ragioni di varia natura, molto spesso per prudenza], cfr.:
[…] di nuovo Mauro mi ha chiesto se posso tenere con me nostro figlio un giorno prima del previsto. "Sai, Luisa, Lauretta ha una delle sue tremende emicranie" […]. Una risposta piccantina da dare sulla povera Lauretta ce l'avrei avuta, mica no! Era proprio sulla punta della lingua. Però mi sono limitata a dire che non avevo alcun problema ad avere con me Lorenzo […]. (itTenTen) [cfr. anche CORIS 7, 10, 15, La Repubblica 5, 7, 15, itTenTen 13, 17, 19] - affermare [con impazienza] che si sa qualcosa ma che non si riesce sul momento a ricordarlo e quindi a formularlo, cfr.:
Quelli bruni e corposi di Sabrina Ferilli invece sono capelli tutti suoi. Ma il peso della chioma a volte le rallenta il pensiero. Come quando, davanti a Giorgio Albertazzi, la divina di Fiano si è incantata: «Oddio come ti chiami? Aspetta aspetta, ce l'ho sulla punta della lingua». (CORIS) [cfr. anche CORIS 14, La Repubblica 1, itTenTen 14, 16] - (in rif. a se stessi o ad altri) osservare che fino a quel momento si è avuto il [forte] desiderio di dire qualcosa ma ci si è trattenuti dal farlo per ragioni di varia natura, cfr.:
ti posso fare una domanda? è da tanto che ce l'ho sulla punta della lingua… ma se questa città ti fa così tanta pena, se il nord ti rende così tanto orgoglioso…ma che ce stai a fa' ancora qui?!? (PAISÀ) [cfr. anche La Repubblica 3, 4] - osservare che qualcuno sa qualcosa ma non riesce sul momento a ricordarlo e quindi a formularlo avendo però l’impressione di averlo ben chiaro nella testa e di poterlo riportare alla memoria, cfr.:
L'ultima volta che l’ho incontrato, una mattina durante un Salone del Libro, a Torino, aveva sulla punta della lingua il nome d'un personaggio che mostrava di ammirare con uno dei suoi slanci testardi e improvvisi, quando non si sa se scherza o fa sul serio. Quell'entusiasmante personaggio, Soldati non riusciva a nominarlo. (La Repubblica) [cfr. anche itTenTen 15] - osservare che qualcuno ha una risposta pronta o reagisce con tempismo, cfr.:
Alla domanda sul numero di ingressi di rumeni in Italia dal 1° gennaio 2007 Valium ha risposto: "Nobody knows" (Non lo sa nessuno). Prodi risponde invece benissimo sul numero delle aziende italiane che hanno investito in Romania. Lo ha sulla punta della lingua: 22.000 imprese italiane che danno lavoro a 600.000 rumeni. (CORIS) [cfr. anche CORIS 6]
da informale a neutro
possibile, cfr.:
Mio figlio ha una galleria d'arte in pieno centro storico, […] mi piace il suo lavoro, solo che a lui non lo confesserei mai. Lo so, è sbagliato, ma sono fatto così, non riesco a dire quello che andrebbe detto. Qualche volta ci ho tentato, ma le parole mi sono rimaste sulla punta della lingua prima di trotterellare di nuovo giù nell'esofago. (CORIS) [cfr. anche CORIS 17]
- Morphologische Besonderheiten :
È possibile l’uso sostantivato del fraseologismo, cfr.:
L'avereuna risposta sulla punta della lingua, in genere, rivela una qualche temporanea mancanza di connessione tra due o più moduli mentali. (La Repubblica)
A differenza dell’italiano in cui la costruzione sintattica del fraseologismo è qlcuavere qlco sulla punta della lingua con il soggetto che indica la persona, nell’equivalente tedesco è possibile sia questo tipo di costruzione che vede la persona come soggetto (jd. etw. auf der Zunge (liegen) haben), sia quello, maggiormente diffuso, con la persona al dativo (etw./es liegt mir auf der Zunge).
È inoltre interessante notare una piccola differenza di immagine tra le due lingue; in tedesco si parla infatti di “Zunge”, di “lingua”, mentre in italiano di “punta della lingua”, cosa che rende il fraseologismo italiano ancora più evocativo.
Phras/Fras: avere [sulla punta delle labbra]/[sulle labbra]
essere lì lì (per dire qlco); [stare per]/[essere sul punto di] dire/ricordarsi qlco
avere un vuoto di memoria; non venire in mente
mordersi la lingua (per non dire qlco); morire/bruciare dalla voglia di dire qlco
Koll/Coll: riportare alla memoria
Spr/Prov: /
Formeln/Formule: Mi sfugge!;Non mi viene!
Anton: avere la risposta pronta
voler dire
Anton: /
V: dimenticare;formulare; sapere; sfuggire
S: incertezza, lapsus
Adj/Agg: /
Adv/Avv: quasi
Anton: /
- Giacoma/Kolb:
[punta] avere qc sulla punta della lingua/delle labbra fig (essere sul punto di ricordarsene), etw auf der Zunge (liegen) haben
[Zunge] jdm liegt etw/[jd hat etw] auf der Zunge (jd erinnert sich fast an etw), qu ha qc sulla punta della lingua; (etw wird beinah von jdm ausgesprochen), qu si morde la lingua per non dire qc
- Il Sansoni Tedesco:
/
- Langenscheidt/Paravia:
[lingua] fig.ce l’ho sulla punta della ~ es liegt mir auf der Zunge
- PONS online-Wörterbuch:
[lingua] avere qc sulla punta della linguaübtretw auf der Zunge (liegen) haben
- Weitere Äquivalente (eigene Vorschläge):
qlcu ha qlco sulla punta della lingua, jdm liegt etw/jd hat etw auf der Zunge; jdm fällt etw gleich wieder ein
ce l’ho sulla punta della lingua, es liegt mir auf der Zunge; es fällt mir gleich wieder ein; ich hab’s gleich
Bearbeitet von
Francesca Martulli